[Il Protettore] Quest Hikuzu, Oto

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view post Posted on 22/12/2008, 01:22





Sulla bacheca esposta nell'ingresso del palazzo kokage, vi era un foglietto contenente una missione per i Genin. La quest diceva:

CITAZIONE
Un grande uomo d'affari, Kanukate Ichibi, deve andare al villaggio della pioggia a concludere uno scambio di merci. L'anziano signore ha paura in un eventuale attacco da parte di un gruppo di nemici, niente di preoccupante perchè sono deboli, ma attenzione al loro capo che ha le potenzialità di un Genin. Il vostro obiettivo è quello di far giungere a destinazione il Sig. Ichibi incolume.

Ah, dimenticavo, il signor Ichibi ha un catitvo humor.

SPOILER (click to view)
Se, eventualmente, dovete scrivere le mosse degli avversari, utilizzate quelle di Kiri.
Post unico MINIMO 40 righe.

 
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Garuda12
view post Posted on 8/1/2009, 21:53




Lampi e fulmi dardeggiavano nel cielo sopra Oto, illuminandolo come se fosse l'ora di punta di una calda giornata primaverile. Gli abitanti del villaggio del suono ero rintanati nelle proprie case ad aspettare che la tempesta cessasse, puntellando le serrande in modo che potessero evitare alle finestre di aprirsi con violenza. La gocce di pioggia, che rimbalzavano sui tetti in terra cotta delle abitazioni, sembravano tanti grossi granelli di polvere fatti alzare e turbinare con ferocia. Cadeva dritta, perpendicolare al terreno, creando un vero e proprio muro che avrebbe vanificato ogni tentativo di sguardo che avesse voluto attraversarlo; ma non c'era nessuno. In quella buia e spettrale città fantasma, il rumore dell'acqua trionfava su tutto e tutti.
In quello stesso istante in una piccola casa dentro un bosco ai confini del villaggio, un ragazzo osservava apatico il temporale dalla finestra. Era ormai fermo da alcuni minuti nella stessa posizione, seduto e con la testa appoggiata sul palmo della mano. A qualche metro di distanza di fronte a lui c'era l'amatissimo esemplare teck, cresciuto di qualche centimetro di diametro rispetto a quando era stato trapiantato nel suo giardino. Mentre gli altri alberi venivano piegati dal forte vento, questi resisteva impassibile alle folate più veloci e taglienti, manifestando la sua forza e resistenza fisica nelle condizioni più avverse. Doveva trovarsi di una strana analogia col suo padrone, dopotutto.
Hikuzu si alzò, allontanando la sedia dal davanzale: era tardi, circa le 12.30 e già eravamo entrati nel "domani" che il giovane ninja attendeva. Non aveva molto sonno e, piuttosto che starsene sul suo letto a guardare il soffitto, preferì darsi da fare con un bel lavoro artigianale. Quei pezzi di legno accatastati in un angolo della sala facevano proprio al caso suo: piccoli, grandi, piatti... c'era l'imbarazzo della scelta. Cominciò dunque ad intagliare il materiale con estrema cura, dapprima levigandolo e togliendo le impurità, per poi finire con l'assemblaggio delle varie sezioni. Per quest'ultimo lavoro utilizzava una colla super forte, dei chiodi e delle speciali fibre nere molto elastiche e resistenti prodotte da lui stesso; nel vero senso della parola.
Il lavoro era quasi giunto al termine quando la stanchezza cominciò a farsi sentire con un primo segnale fisico: una palpebra cominciò lentamente a calare sull'occhio del ninja, privandolo poco a poco della luce e conseguentemente della precisione necessaria per continuare l'opera. Pose immediatamente l'attrezzo e stette qualche secondo a far niente seduto per terra sul fresco palchè. Pioveva ancora. Allungò una mano verso la camera accanto, la cucina, dove si trovava il frigorifero. Lo aprì ed afferrò una bottiglia di latte mezza piena, per poi berla dopo che la sua mano ebbe percorso il breve tragitto di ritorno. Beveva a grandi sorsi la fresca e bianca bevanda, sentendo il freddo nella propria gola e sopportando il momentaneo mancamento d'aria dovuto alla sua veloce assunzione. Finì il mezzo litro di latte con un'ultima grande sorsata: abbandonò la bottiglia di vetro vuota nella stanza e si diresse nella sua stanza per dormire. Il latte concilia il sonno, e l'ora tarda distrusse l'opposizione che Hikuzu tentò vanamente di perseguire contro morfeo: crollò appena toccate le calde lenzuola.


* ...il giorno dopo... *




Al suo risveglio c'era ad attenderlo un cielo limpido e azzurro intenso, come se il temporale della notte appena passata lo avesse pulito da tutte le impurità. Sembrava che fosse un enorme specchio nel quale si rifletteva un lago, calmo e silenzioso in tutto il suo splendore. Fece presto a scendere dal letto ed a dirigersi verso la cucina, dove però una brutta sorpresa lo aspettava.

* Cribbio.. ieri ho finito tutto il latte
Tirerei delle testate al muro se solo non sapessi che lo romperei prima di quanto non possa farlo la mia testa..
*

Si preparò e vestì molto velocemente, irritato dal fatto di dover rinunciare all'alimento che più lo soddisfava, per poter andare subito al villaggio in cerca di un bar. Percorse il tragitto casa-Oto in meno di 10 minuti, nuove record personale e primato mondiale. Arrivato al villaggio si mise subito alla ricerca del suo oggetto del desiderio, perlustrando in ogni angolo possibile ed immaginabile i vicoli della città. Si stava scocciando e aveva i nervi a fior di pelle; nessuno aveva mai visto Hikuzu incazzato, di solito manteneva la calma in ogni circostanza, dalla meno perciolosa alla più stressante, grazie al suo temperamento pacato e amante della tranquillità. Questo significava che da li a poco sarebbe esploso, coinvolgendo nella bolgia ogni singolo malaugurato cittadino che si fosse trovato nei paraggi.
Chiuse gli occhi strizzandoli con forza ed unì a pugno le mani; le vene sulle tempie si gonfiarono e le ginocchia si flessero.
Conto alla rovescia: 3 - 2 - 1...

La prego signore si calmi!

COME FACCIO A CALMARMI?!? SIETE DEGLI INCOMPETENTI! - Degli strani schiamazzi giunsero da quello che sembrava essere l'ufficio smistamento delle missioni per gli shinobi di Oto. Fortunatamente, questa curiosa discussione svoltasi negli uffici amministrativi della città, sembrò aver sedato i bollenti spiriti di Hikuzu, distratto ed al tempo stesso incuriosito da cosa stava accadendo di tanto eclatando per richiamare tanta attenzione.

E' inconcepibile!
Con tutti i soldi che IO vi ho dato di persona per pagarmi la scorta, come potrei accontentarmi di UN misero GENIN!
E' una follia, VOGLIO parlare col vostro capo, SUBITO!


Signor Ichibi la prego, mi stia a sentire!
Il maestro non è uno sprovveduto, sa benissimo quello che fare e...


Oh-oooh, certo che lo sa!
Quel dannato spilorcio vuole tenersi i MIEI soldi, ecco cosa!


...e - Continuo come se non fosse stato interrotto:
sono sicuro che Hikuzu gantirà per lui!

Ah, sicuro!
O ve ne pentirete!


Si girò per uscire dall'edificio e prendere una boccata d'aria, ma proprio quando si voltò andò a sbattere contro qualcosa di duro e spigoloso che prima non c'era. Loro ancora non lo sapevano, ma da questo momento in poi non si sarebbero persi di vista per un sacco di tempo e, anche se non si direbbe, sarebbero andati molto d'accordo.

Ouch!
Ma chi ha messo questo armadio qui davanti a me-e-e..e...


Ogni vocale pronunciata da Ichibi corrispondeva uad n movimento del suo collo verso l'alto, volto ad inquadrare l'enorme persona che gli si pareva davanti come una statua. Per Ichibi, alto appena 1.58cm, Hikuzu doveva sembrare un grattacielo altissimo di cui non se ne vedeva la punta. Egli era scuro in volto, mentre gli occhi sembravano brillare di una gialla luce sinistra. Allungò un braccio, inizialmente proteso verso quella che sembrava la testa della persona di fronte a lui; impaurita, con le parole strozzate in gola, ma...

* SBAM *


CHE CAZZO GLI E' SALTATO IN MENTE A QUELLO LI? - inveì a gran voce Hikuzu sbattendo violentemente la mano sul balcone, visibilmente alterato da ciò che aveva appena sentito:
Non ho la minima voglia di occuparmi degli stupidi incarichi di quello stupido pezzente!
Per di più se penso che devo ancora trovare un fottutissimo bar!!!


Porta rispetto al tuo maestro Hikuzu!
Gli ordini sono ordini; eseguili o non potrai più usufruire dei notevoli benefici che spettano ad un ninja di Ot-


Ma quali benefici?!?

Ma quali benefici?!?



...

Anche il ninja in guardiola rimase stupito nel vedere quanto i due si assomigliassero: avevano come interesse comune quello dei soldi, mentre nutrivano entrambi un odio profondo per il Kokage e delle cattive notizie che lui stesso preludeva...
Ed ora avevano perfino pronunciato una frase in sincrononia perfetta!

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Due sagome camminava l'una davanti all'altra lungo un piccolo sentirino di terra battuta. Quella dietro ero Hikuzu, mentre quella davanti il signor Ichibi. A quanto pare il primo aveva accettato l'incarico datogli dal Kokage, ed il secondo il fatto di dover essere scortato solo da un genin. Ma questa convivenza era pacifica o, visto le premesse, avrebbe causato problemi e messo a rischio l'intero svolgimento della missione?

Grandioso!
Come hai fatto ad unire la costruzione artificiale a quella naturale?
Voglio dire, la tua casa è un connubbio perfetto tra la collina adiacente e lei stessa!


Oh andiamo...
non esageri


Inimmaginabile...
non ritenevo neanche che qualcuno, da solo, potesse fare tutto ciò...
ma come hai fatto?


E' una dote naturale, credo.
Ho sempre vissuto nell'ambiente in cui abito, e credo che questo mi abbia consentito di sviluppare quest'arte edile, poi sa..
ogni artista ha i suoi trucchetti


Ehi!
Che ne diresti di aiutarmi nell'impresa ci costruzioni che sto facendo?
Mi sembri un tipo forte e l'esperienza che hai in questo settore il tuoi aiuto mi servirà molto: ovviamente, sarà ben retribuito...


Hikuzu non era abituato a ricevere tanti complimenti sulle opere che faceva anzi, quasi nessuno; per lo più veniva apprezzato come un buon falegname, tanto che molti degli uomini a cui prestava servigi erano ormai diventati clienti fedeli. Riceverne così tanti in un colpo aveva abbattuto la sua barriera di riservatezza: era ormai da qualche minuto che i due parlavo inineterrottamente di questioni d'affari, dicendo a turno le loro imprese e lavori passati. Particolare scalpore aveva fatto la casa del ninja di Oto: con questa costruzione Hikuzu aveva letteralmente conquistato la stima di Ichibi, estasiato ed al tempo stesso stupefatto dalle capacità della sua scorta.
Passarono da poco i confini del villaggio della foglia quando gli fece la proposta di lavoro, ma anche se la risposta sembrava scontata, Hikuzu sapeva che non poteva allontanarsi dal suo villaggio adottivo, per nessuna ragione se non ordine diretto del kage.

Se fosse per me verrei più che volentieri...
Purtroppo accettando di fare il ninja ho implicitamente accettato di fare il gioco del Kokage e, sensa un suo consenso, io non mi posso muovere.


Uhm, ho capito..
beh, potrei mandargli una lettere chiedendogli cortesemente se mi potrebbe "prestare" uno dei suo genin per qualche lavoretto in cambio di denaro. Sono sicuro che accetterebbe all'istante


La vedo dura..
Guardi, siamo arrivati al mare.


Davanti ai due ora si stagliava il grande mare interno che separava la terra ferma del continente dalle isole del villaggio della nebbia. Noleggiarono una barca ed un navigatore al porto li vicino, informando chi fossero e della loro provenienza. Controllati i dati, i marinai consentirono al viaggio finanziato in precedenza dalle casse del villaggio del suono. Erano circa le 4.30 del pomeriggio, orario decente affinchè le imbarcazioni potessero uscire dal porto non rischiando pericoli dovuti alla navigazione.
Nonostante la sua preoccupazione, Hikuzu non notò nulla di strano nelle acque del mare di Kiri, calmo e liscio come l'olio. Per tutta la durata del viaggio non ci furono apparenti pericoli, tanto che sbarcarono alla riva opposta così come si erano imbarcati:

AH-ha!
Non ci hanno attaccato! Sono salvo!


Non direi...

Uh?

Anche se non ci hanno attaccato in mare non è detto che abbiano rinunciato al loro bottino.
Si, so che forse non ci sarà nessun attacco, anche il livello della missione me lo suggerisce...
ma se ci dovessero cogliere distratti quando meno ce l'aspettiamo sarebbe finita, per l'uno e per l'altra


Ichibi annuì, ed i due si misero di nuovo in marcia dopo aver reso grazie al barcaiolo. In realtà, quell'onesto uomo di mare era tutt'altro rispetto a quello che aveva dato a vedere. Quando i due si furono allontanati infatti, comunicò qualcosa ai suoi complicicon una rice strasmittente appena nascosta fino ad allora sotto al cappello:

Si, sono loro...
Fate attenzione; la scorta è piuttosto grossa ed attenza, soprattutto ora che sembra aver capito in quale istanza attaccheremo.
Ricordate: il capo non ammette fallimenti..
Chiudo.


I sospetti di Hikuzu erano fondati: da li a poco e la battaglia avrebbe avuto inizio e sarebbe stato solo contro molti

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Siamo quasi arrivati a destinazione, non credo che ci attaccheranno più...

Già, credo che alla fine non abbiamo niente da temere
* Tutt'altro: se è ora il momento in cui prestiamo meno attenzione, è probabile che l'attacco sopraggiunga da un momento all'altro... devo standare in guardia, ma soprattutto non devo dare l'idea di aver capito le intenzioni del nemico. *

Un leggero alito di vento mosse alcune foglie; allo stesso tempo alcuni rami di un albero scricchiolarono, mentre delle onde percorsero una pozzagghera parallela al ciglio della strada. C'era una presenza nelle vicinanze, anzi più di una. Hikuzu se ne era accorto ed era più che mai turbato: doveva essere l'opera di ninja del villaggio della nebbia, quelli che avrebbero tentato di rapire il Sig. Ichibi. Si tenne pronto per un eventuale attacco da parte loro, non mostrando però in alcun modo di avere intuito il piano degli aggressori; continuò dunque la sua camminata non alterando il passo, ma con i sensi sempre all'erta.
All'improvviso un kunai partì veloce dal fitto della boscaglia, diretto verso il petto dello scortato. Allo stesso modo il braccio di Hikuzu scattò rapido, liberando le suture e distendendo i fili neri in modo che la porzione d'arto superiore potesse "volare" alla massima velocità. La mano si aprì e prese al volo il kunai, quando distava appena 20 centimetri dal volto di ichibi, spaventato a morte.

* Uno... *

Ti prego fa qualcos-

La voce di Ichibi fu subito spenta un secondo ninja: un altro rumore ed un altro movimento fulmineo catapultarono questo secondo avversario fuori dalla boscaglia: in meno di un secondo legò ed imbavagliò l'imprenditore e subito scattà all'attacco della scorta. Egli mostrò una velocità superiore a tutte quelle che avesse mai visto; perfino quella di kazuma era insignificante in confronto alla sua. Il ragazzo di Oto infatti, non riuscì neanche a capire cosa stava succendo che il ninja avversario gli passo sopra, sotto, a destra ed a sinistra per poi trovarglisi dietro, il tutto ad una velocità pazzesca. Teneva stretto in mano un filo di nylon, il quale avvolgeva l'intero corpo del ninja del suono bloccandolo nella stessa posizione in cui si era fermato appena lanciato l'attacco.

* ..due... *

Arte Animale - Colpo delle Mascelle del Puma

* ..e tre. *

Un terzo ninja stava ora avanzato verso la sua direzione, ponendo le mani davanti a se stesso in un posizione raffigurante due fauci feline. Portava una mschera: quella di un puma. Non procedeva a gran velocità, ma il fatto che Hikuzu fosse legato garantiva lui una percentuale di successo del 99%. Arrivato a circa mezzo metro di distanza incastrò con violenza un piede nel terreno, bloccandolo 10 centimetri sotto la superficie; poi mostrò il fianco al rivale e si piegò verso quella stessa direzione protendendo entrambe le braccia in avanti, con le mani e le dita rigide a formare una bocca.
L'impatto fu devastante: Hikuzu subì un colpo duplice all'addome ed alla cassa toracia, finendo qualche metro più lontano apparentemente senza sensi e con ancora il filo di nylon imbrigliato. Ora Ichibi era completamente in balia dei tre aggressori, riusciti nel compito di rendere inoffensiva la scorta.

Ehi tu - Disse Hikuzu alzando il capo da terra in tutta tranquillità -ma cos'hai nelle mani?
La dinamite?!?


Il ninja che aveva sferrato l'attacco si girò esterrefatto al sentire la voce di Hikuzu rieccheggiare nell'aria. Non poteva concepire come ancora potesse parlare dopo il colpo da lui infertogli; ma questa domanda se la pose ancora per poco, giusto il tempo necessario affinchè Hikuzu organizasse la controffensiva.
Appena giratosi infatti ricevette un colpo in pieno addome, finendo parecchi metri più in la oltrepassando il signor Ichibi. Infatti, grazie al braccio con cui qualche istante prima aveva coperto Ichibi e che era rimasto libero, Hikuzu era ora riuscito a colpire il ninja con la maschera raffigurante il puma.

Merda.. chi sei tu? - Girando con fatica il collo verso il ragazzo che l'aveva steso.
Attaccatelo...

Impartì quest'ordine ai suoi compagni prima di svenire a causa del forte dolore allo stomaco. I ninja di kiri non si fecero attendere, ma partirono subito all'attacco di Hikuzu approfittando del fatto che fosse ancora legato.
Il primo a raggiungerlo fu il secondo ninja apparso sulla scena, quello dotato di una velocità immensa. Solo ora poteva vedere che portava una maschera, quella di un ghepardo. Si lanciò in aria con una gamba protesa verso la faccia di Hikuzu, nel tentativo di rompergli il collo e mettere fine alla battaglia.

Arte Animale - Lampo Maculato

Questa sua posa tuttavia comportava anche degli svantaggi: in aria infatti, era escluso qualsiasi tipo di movimento evasivo nel caso di un attacco avversario. Certo era impensabile che l'avversario in questione, immobilizzato con un filo di nylon, potesse in qualche modo contrattaccare. Forse contro un nemico "normale" probabilmente l'attacco sarebbe andato a segno, favorito anche dall'estrema velocità con cui era stato portato, ma non contro uno come Hikuzu, che serbava nella manica ancora qualche asso.
Il braccio che Hikuzu aveva utilizzato per colpire il ninja mascherato da puma tornò indietro, afferrando e strattonando per un braccio quello con la maschera del ghepardo, arrivato a pochi centimetri dal suo obiettivo. Lo strinse forte all'altezza del polso e lo fece sbattere da tutte le parti, finchè non fu sicuro che si fosse slogato l'articolazione della spalla. Avvenuto ciò ultimò l'opera scagliandolo contro un albero a pochi metri dalla strada. Sembrava un lancio puramente volto ad arrecare danni, ma il bersaglio era ben preciso: puntava dritto verso il terzo ninja, nascosto nella corteccia dello stesso albero. Fu costretto ad interrompere la "Tecnica della Trasparenza", in modo da evitare per un soffio il suo compagno in volo verso di lui.

Come hai fatto a scoprirmi, i tuoi occhi mi nascondo qualche segreto? - Chiese stupito il terzo ninja che, analogamente agli altri, portava anche lui una maschera raffigurante un animale: una lince.

No, i miei occhi non ti nascondo un bel niente... - Rispose prontamente il ninja di Oto.
Effettivamente il loro colore verde, contornato di rosso, poteva suggerire ad un primo osservatore che essi avessero qualche strano potere. In realtà erano normalissimi occhi, 10 decimi 10 di vista:
..hai solo avuto la sfortuna di imbatterti in un esperto di piante, alberi precisamente; capace di riconoscerne ogni dettaglio il lignaggio, sia il legnaggio che il fogliame, così come il tipo di corteccia.

Non ti basterà avermi scovato per battermi!

Estrasse un piccolo rotolo evocativo e, da quello, fece comparire uno strano ombrello di color grigio bluastro. Lo prese in mano portandolo con la punta rivolta verso l'alto, dopodichè spiccò un salto di qualche metro fino a trovarsi perpendicolare sopra ad Hikuzu ed iniziare l'attacco. L'ombrello si aprì, e da esso uscirono decine di centinaia di piccoli ed affilati chiodi pronti a bucherellare il nemico.

* Maledizione, questo sebra il più furbo dei tre...
Non posso evitarli, devo cercare di limitare i danni ed avvntaggiarmi in qualche modo...
si, potrebbe andare.
*

Mise a copertura del volto l'unico braccio che poteva offrire protezione, lasciando che il corpifronte svolgesse la funzione per cui era stato chiamato; cercò anche di mettersi in una traiettoria più parallela possibile al gettito di chiodi, in modo da limitare l'area di esposione a soli pochi centimetri. Il resto del lavoro l'avrebbero fatto la dura pellaccia ed i muscoli sottocutanei.
Ma il piano di Hikuzu non era finito qui: facendosi colpire dalla pioggia di chiodi infatti, si sarebbe liberato dal filo di nylon che lo immobilizzava ormai da troppo tempo, e che avrebbe ceduto sotto le affilate punte.

* Ma quanto durerà ancora, non so per quanto il mio fisico reggerà...
Maledizione!
*
gh...

Sembrava che non dovesse finire mai, ormai erano passati 30 secondi e non dava segno di smettere, proprio come il temporale della sera prima. Si aspettava dunque che terminasse anch'esso con un lieto fine, la quiete dopo la tempesta. E così fu: dopo qualche istante essa cesso del tutto, permettendo al ninja di Oto di capovolgere la situazione.
Resistito alla tempesta e liberatosi dall'impiccio dei fili, Hikuzu era ora pronto ad attaccare il rivale ma, alzando lo sguardo, non vide nessuno nè davanti nè sopra di se. Perso di vista il nemico con la maschera della lince, tentò di individuare i corpi esausti dei due suoi compagni. Per questo, diede un rapido sguardo al tronco contro il quale si sarebbe dovuto andar a schiantare il ninja mascherato da ghepardo, e poi alla strada di fronte a se per individuare quello da puma; ma anche di loro nessuna traccia.

uhmfn, umfff, uuuu-splat
*coff* *coff*
Se ne sono andati!

___________________________________________________________________________________________





L'incubo era finito, i ninja assalitori se ne erano andati.

Vieni a liberarmi!

Hikuzu si diresse verso il signor Ichibi, constatando con dispiacere che più di qualche chiodo si era inficcato nelle gambe, all'altezza del polpaccio. La mole stessa del ninja questa volta gli era stata di svantaggio.
In poco tempo liberò l'imbragato e si estrasse personalmente gli spuntoni da tutto il corpo: qualcuno sulle spalle, 2 o 3 sulla schiena, una cinquina sulle gambe ed una buona decina su entrambe le braccia, divenute spinose come due porcospini.

Non ti preoccupare, sto bene. Ci vuole altro per mettermi fuorigioco...
Muoviamoci; prima che possano ritornare dobbiamo già essere sotto le mura del villaggio.



* ...mezz'ora dopo... *




Grazie di tutto!
Che ne diresti d'aspettare qui fino a che non manderò la lettere al tuo boss?


Mi dispiace, devo tornare a far rapporto purtroppo..

D'accordo d'accordo.
Ma ci sarà pur qualcosa che posso fare per ringraziarti?


La missione si era finalmente conclusa: Ichibi era stato accompagnato al cantiere dove i lavori di costruzione per le case erano gia iniziati. Li era al sicuro, protetto da decine di guardie personali, oltre che ad una cinquantina di lavoratori "armati" di cazzuola, ai suoi diretti ordini. Era giunto il momento dei saluti, ma prima di andare Hikuzu non si resistette al rispondere alla domanda che il suo cliente gli aveva fatto.

Beh, ecco... - Iniziò un po timido il giovane ninja di Oto:
potrei avere un bicchiere di latte?

... ...
... AAHAHAHAHAHAHWHSHSAAUSUSHUASUA


...

O_O
No, ma..

"Dici sul serio?"

 
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-|-Mark-|-
view post Posted on 8/1/2009, 23:56




CITAZIONE
Quest completata:

Exp: 5 + 5 bonus
Zen: 30

SPOILER (click to view)
Che finale di merda <.<
 
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Garuda12
view post Posted on 10/1/2009, 14:41




Ebbene... ?

I tre ninja si guardorono tra loro: il terrore appariva nei loro occhi, mostrando quale dovesse erre il loro stato d'animo in quel momento. Anche se le maschere nascondevano i loro visi, i sentimenti di paura e tristezza vennero a galla quando se le tolsero.
Tremavano ed avevano paura, lì, sedute su di un freddo pavimento con le gambe piegate: erano tre ragazze.
Di fronte a loro, girate, vi erano due grandi poltrone dalle quali si era sentita la voce.
Facendosi forza e stringendosi tra loro, quella al centro prese la parola; la "lince":

Signore, ci dispiace di aver fallito.
Le assicruriamo che se ci darà un'altra possibilità non la deluderemo, anche a costo della vita!


Lei era quella con più intuito, più intelligente, più abile con le arti illusorie, trappole e oratoria. Sembrava che l'avesse convinto a risparmiare loro la vita, ma...

Avreste dovuto pensarci prima, fare questo ragionamento quando ancora avreste avuto la possibilità di farlo...

Caro... - intervenì una seconda voce a fianco della prima, molto più calda e femminile.
Non essere così severo; in fondo sono solo delle stupide ragazzine, non hanno esperienza. Ochette...
Potrebbero ancora esserci più utili da vive che da morte no? Suvvia, concediamogli una seconda possibilità...


Seguì un attimo di pausa.

Per favore...

Ma certo, mia cara...

SPOILER (click to view)
Per questa volta si erano salvate, barattando qualche presa per il culo con la propria vita.

Ci sarà un continuo.
 
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Unknown10
view post Posted on 15/12/2014, 07:12




Unknown message
 
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4 replies since 22/12/2008, 01:22   3227 views
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